8. Passionisti
S. Paolo della Croce (1694-1775) si dedicò per quarant’anni alla predicazione delle missioni e di esercizi spirituali. La sua congregazione si colloca sulla scia del filone delle comunità apostoliche. Elemento fondante della loro predicazione doveva essere la passione di Cristo.
Sulla loro attività siamo illuminati dei primi volumi di una storia della congregazione che si annuncia particolarmente ben condotta, ma lungi dall’essere terminata1. Per conoscere il metodo dei passionisti, Fabiano Giorgini ha pubblicato un importante anche se sintetico saggio storico2.
La novità dei passionisti consiste nell’introduzione nella loro predicazione della meditazione sulla passione di Cristo. Per conseguire questo fine i passionisti emettono un quarto voto, che ha come scopo il «promuovere, secondo le proprie forze, a tenore delle costituzioni, la memoria e il culto della passione e morte di Gesù»3. Dopo un primo periodo in cui le pratiche penitenziali erano state utilizzate con favore dal fondatore, esse si erano diradate, ma nell’800 furono riprese. Il capitolo generale del 1827 permise l’uso della disciplina o di altre manifestazioni pubbliche di penitenza4. S’introdussero elementi drammatici come il girare il crocifisso, perché il popolo, giudicato indegno, lo vedesse solo di spalle, l’invito fatto ai peccatori a calpestare il crocifisso, la toccante “comparsa della Madonna”.
- Cfr. E GIORGINI, Storia della congregazione della passione di Gesù Cristo, I: L’epoca del fondatore (1720-1775), C.A. NASELLI, Storia della congregazione della passione di Gesù Cristo, II: L’epoca italiana: le rivoluzioni e le soppressioni (17751839), Parte I: La successione (1775-1796), Pescara 1981; E GIORGINI, The Congregation of the Passion of Jesus (A brief History), Rome 1988.
- Cfr. E GIORGINI, La missione popolare passionista, passim.
- Cit. ivi, 11.
- Cfr. ivi, 26.