Ventunesima domenica del Tempo Ordinario C

Francisco Javier Fernández ChentoHomilies and reflections, Year CLeave a Comment

CREDITS
Author: Giorgio Bontempi c.m. · Year of first publication: 2016 · Source: famvin IT.
Estimated Reading Time:

Isaia 66,18-21;
Salmo 116;
Ebrei 12,5-7.11-13;
Luca 13,22-30

Lectio

In Israele i rabbini si ponevano le grandi domande: chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo, quanti sono quelli che si salvano, perché nel mondo c’è il male? Solo Dio poteva rispondere a tali quesiti. Ora, se Gesù di Nazareth riesce a rispondere alle domande fondamentali, questi è Dio.

Inoltre l’autore del vangelo di Luca pone in risalto come gli ultimi – i popoli pagani – si siano convertiti al vangelo, mentre il popolo d’Israele, anche se non completamente, si sia opposto, prima alla predicazione di Gesù e poi a quella degli apostoli.

In precedenza Israele aveva perseguitato i profeti, perché non avevano paura di opporsi ai re che, invece di servire il popolo, lo dominarono e lo condussero alla rovina o all’esilio.

Nella persecuzione si trova anche la comunità cristiana a cui è rivolta la lettera agli Ebrei. L’autore la rincuora, ricordandole che, passare per la porta stretta, che è Cristo, è il solo modo per dare senso alla vita umana che trova il suo compimento nella vita eterna.

Meditatio

Che cosa significa passare per la porta stretta? Purtroppo nel secondo millennio la porta stretta è stata ridotta alla sopportazione del male, alla sopportazione delle persone moleste, alla sopportazione in genere, a questo vanno aggiunti ogni genere di mortificazioni e di fioretti. Questo modo di pensare e di agire ha ridotto, spesso, i cristiani a non avere idee, a tacere ed obbedire ed ha cogliere ogni tipo di critica come un pettegolezzo. Così tutte le ingiustizie ed i soprusi, tutti gli abusi in materia sessuale, economica e comunitaria, hanno continuato ad essere coperti….

Un esempio: da quanto tempo nel meridione durante le processioni si sono fatte inchinare le statue della Madonna e dei santi di fronte alle case dei mafiosi? Solo ora, dopo l’elezione di papa Francesco che, passando per primo per la porta stretta che è Cristo, si è mosso contro queste usanze pagane ed ha infuso, con il suo esempio, il coraggio ai vescovi ed ai parroci per cercare d’impedire queste usanze sacrileghe.

Quindi passare per la porta stretta è una cosa molto seria: altro che fioretti e mortificazioni e poi, se vedo l’ultimo che soffre taccio, me ne guardo bene di parlare, perché parlare è pettegolare. Parlare è invece un dovere per un cristiano!!!!!!!

Un cristiano che ci mette la faccia è una persona che passa per la porta stretta. È necessario avere coraggio, anche se ci si rimette, anche se si deve navigare contro corrente, anche se qualcuno che si è accomodato e entra per la porta larga, ci può dire che siamo persone rompiscatole, come diceva il vescovo di Cremona a don Mazzolari, ma oggi leggiamo Mazzolari e lo prendiamo ad esempio e, di quel vescovo di Cremona, non ricordiamo neppure il nome. Eppure, al tempo di Mazzolari, la maggioranza del clero era contro di lui e contro don Minzoni. Facciamo in modo di non trovarci a lottare contro lo Spirito Santo che, spesso e volentieri ci parla, non attraverso i “primi” nella chiesa, ma attraverso gli “ultimi” quelli che piantano i “polentini” che i mediocri chiamano così mentre i profeti invece vi colgono la voce dello Spirito.

Santa Caterina da Siena diceva a tal proposito: “Avete taciuto abbastanza. E’ ora di finirla di stare zitti! Gridate con centomila lingue. Io vedo che a forza di silenzio il mondo è marcito”.

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