9. Oblati di Rho
Gli oblati missionari di Rho sono un ramo degli oblati dei SS. Ambrogio e Carlo, sorti nel 1714-1715 e specializzati nelle missioni popolari. L’attività missionaria di questa comunità è stata illustrata recentemente con ricchezza di apporti da G.F. Barbieri1. L’autore ha studiato con puntiglio critico sia la comunità dei missionari sia soprattutto i manoscritti dei predicatori. Un elemento che ha favorito Barbieri è stato l’ambito parzialmente ristretto in cui hanno operato gli oblati, cioè la diocesi di Milano.
La presente sintesi non è esauriente. Altri lavori avrebbero dovuto essere studiati, altri ambiti esplorati2. L’ampiezza dell’indagine dimostra solo che siamo agli inizi di una ricerca. La predicazione missionaria ha segnato profondamente i secoli XVI-XIX. Il materiale da esplorare è ancora molto grande. Andrebbero studiati i singoli predicatori, per conoscerne le caratteristiche, la cultura, la mentalità. Le stesse raccolte di prediche sono un continente inesplorato. Quali i temi affrontati, quali promesse sono state agitate davanti ai fedeli, quali accenti sono stati usati per realizzare lo scopo della predicazione che ha un triplice scopo, cioè docere (persuadere l’intelletto), movere (stimolare la volontà), delectare (commuovere il cuore). Si tratterà di studiare la costruzione delle prediche, ma soprattutto l’impatto con la popolazione.
Le missioni, dunque, sono una grande pagina, che attende ancora di essere studiata. Speriamo pertanto che il futuro ci riservi un nuovo e maggiore interesse per la predicazione missionaria.
- Cfr. G.F. BARBIERI, Un prete del Settecento lombardo. Padre Martinelli fondatore degli oblati di Rho, Milano 1982; ID., Ordini e congregazioni contemporanee, in S. Carlo Borromeo. Statuti degli oblati di S. Ambrogio, a cura di P.F. FUMAGALLI, Milano 1984, 47-54; ID., Gli oblati nella Chiesa milanese, ivi, 67-80; ID., Esempi di predicazione popolare nel Settecento milanese attraverso alcuni documenti inediti, in Ricerche sulla Chiesa milanese, a cura di A. ACERBI — M. MARCOCCHI, Milano 1988, 120-149
- Quando il lavoro era ormai terminato è uscito un importante contributo, curato da Stefania Nanni, dal titolo Devozioni e pietà popolare fra Seicento e Settecento: il ruolo delle congregazioni e degli ordini religiosi, in «Dimensioni e Problemi della Ricerca Storica» 2 (1994), rivista del Dipartimento di studi storici dal medioevo all’età contemporanea dell’Università “La Sapienza” di Roma. La ricerca è introdotta da un’ampia disanima dei problemi e orientamenti delle missioni, di S. Nanni (pp. 5-20; bibliografia pp. 17-20). Seguono: B. DOMPNIER, Ordres, diffusion des devotions et sensibilités religieuses. L’exemple des capucins en France (XVIIe-XVIIIe siècles), pp. 21-59; G. BARONE, Un confronto di metodo. Le devozioni dell’età della controriforma. Riflessioni di una medievista, pp. 60-63; L. CHATELLIER, Les jesuites et le peuple des villes et des campagnes au X VIII siècle: formation ou echange?, pp. 64-76; E-H. FROESCHLÉ-CHOPARD e E HERNANDEZ, Les devotions des confréries, reflet de l’influence des ordres religieux?, pp. 104-127; B. HEYBERGER, Terre sainte et mission au XVII`’ siècle, pp. 127-153; S. CABIBBO, «Passamos el phario, que es el lugar mas peligroso de todo el camino». La Sicilia nelle cronache dei primi gesuiti, pp. 154-171; L. MEZZADRI, «Istruire i semplici e cambiare il loro cuore». La predicazione lazzarista, pp. 172-187; D. ROCCIOLO, Al servizio della diocesi. Congregazioni religiose maschili a Roma nel Settecento, pp. 188-201; L. FioRANI, Missioni della compagnia di Gesù nell’agro romano nel XVII secolo, pp. 216234; D. VIZZARI, Le missioni popolari dei pii operari, pp. 270-290. Vorrei segnalare ancora M. SEMERARO, Le apostoliche missioni. La congregazione dei “padri salesiani” o “preti pietosi” nel Sette-Ottocento leccese, Roma 1980.