L’origine delle Confraternite della Carità

Francisco Javier Fernández ChentoAt the time of Vincent de Paul, La storia dell'Associazione Internazionale della CaritàLeave a Comment

CREDITS
Author: Álvaro Mauricio Fernández, C.M., María Eugenia Magallanes & Laurence de la Brosse · Year of first publication: 2016 · Source: Associazione Internazionale delle Carità.
Estimated Reading Time:

Nell’agosto del 1617 Vincenzo de’ Paoli, che aveva 37 anni, diede inizio ad un movimento che continua ancora ai nostri giorni.

Dopo essere stato nominato parroco a Chatillon les Dombes (oggi Chatillon sur Chalaronne) il 1° agosto  di quell’anno arrivò nella sua nuova parrocchia che aveva circa 2.000 abitanti. Fino a poco tempo prima  la regione di Chatillon era stata in guerra e nel 1617 molti edifici erano distrutti; inoltre molte persone si erano convertite al protestantesimo.

Vincenzo si impegnò in un intenso lavoro con i fedeli. Il tema principale dei suoi sermoni era sempre la Carità. Con questo nuovo modo di insegnare e invitare alla Carità portava a Dio anche i cuori più induriti.

Poco dopo essere arrivato a Chatillon (il 20 di agosto) gli si avvicinarono alcune persone e gli dissero che vi era una famiglia in stato di grande bisogno, questo fatto fu all’origine di un grande cambio tanto nella sua vita come in quella delle persone che lo circondavano.

Lasciamo che lui stesso ce ne parli:

“Sappiate che, mentre mi trovavo vicino a Lione in una piccola città in cui la Provvidenza mi aveva condotto a fare il parroco, una domenica, mentre mi stavo preparando a celebrare la Santa Messa, vennero a dirmi che in una casa isolata, a un quarto d’ora da lì, vi era una famiglia in cui tutti erano ammalati, senza che vi fosse nemmeno una persona che potesse assistere le altre e tutti si trovano in una tale una condizione di bisogno da non poterla descrivere. Questo mi toccò profondente il cuore e non mancai di parlarne nella predica con molto sentimento, e Dio, toccando il cuore di quelli che mi ascoltavano, fece che sì che tutti si sentissero mossi a compassione per quei poveri infelici.” (Coste IX, 232).

Nel pomeriggio Vincenzo si recò a visitare quei malati e con sorpresa incontrò lungo il cammino molte donne che andavano o tornavano dall’averli visitati e aver portato loro dei viveri. Faceva caldo e molta gente era seduta lungo il sentiero per riposare e rinfrescarsi un poco. Sembrava un pellegrinaggio. Vincenzo arrivò e si rese conto anche lui dell’estremo bisogno di quella povera gente. Amministrò i sacramenti ai più gravi. Vide anche la quantità di aiuti che i fedeli avevano portato e fece una riflessione: “Questi poveri malati oggi hanno ricevuto troppe provviste tutte insieme; parte di esse andranno  sprecate e domani saranno di nuovo bisognosi come prima. Questa carità non è ben ordinata.” E’ necessario organizzare la carità!

La sera stessa San Vincenzo dava inizio al suo progetto e tre giorni dopo, il mercoledì 23 di agosto, organizzò il primo gruppo di donne del villaggio e le animò a creare un’associazione, dando loro il compito di occuparsi dei malati nelle loro case. Tra di loro vi erano Francisca Baschet signora di Chassaigne e Carlota de Brie, signora di Brunand.

Vincenzo diede loro un Regolamento provvisorio dell’associazione, che lui stesso aveva redatto e che indicava un obiettivo ben definito: “Assistere spiritualmente e corporalmente i poveri” e ne dava ragione: “La carità è il segno infallibile dei veri figli di Dio”. {197 (XIV,125-126)} Il giorno seguente le signore già erano già impegnate in questa opera, realizzando il servizio ogni giorno, in ordine di  iscrizione.

Il Regolamento provvisorio di agosto riuniva tre elementi essenziali:

  1. Organizzazione del servizio da realizzare,
  2. Aiuto (per il corpo e per l’anima) agli infermi nel loro domicilio,
  3. Forte spiritualità evangelica e competenza professionale in modo da realizzare il servizio con attenzione e

Era nata la prima Associazione di Carità, grazie ad una catena di compassione che si creò intorno all’Eucaristia: una donna compassionevole, il parroco, i fedeli.

Questo avvenimento mette in evidenza come l’Eucaristia sia fonte di Carità. Possiamo affermare che l’associazione Internazionale delle Carità è nata dall’Eucaristia: in essa e per essa fu possibile che si organizzassero per servire i poveri.

Con la consegna del Regolamento ufficiale (più esteso del primo da parte di San Vincenzo, alle  Dame della Carità di Chatillon, l’Arcivescovo di Lione riconobbe ufficialmente la prima Carità il 24 novembre 1617, e la proclamò l’8 dicembre 1617.

Primo Regolamento del 23 agosto 1617 delle Confraternite della Carità:

Documento 197. Questo documento che riferisce gli inizi della Carità di Chatillon fu scoperto negli archivi del comune di Chatillon nel 1839. E’ stato scritto dal Santo stesso. « La Compagnie des Filles de la Charité aux origines : Documents » (ed. Sister Elisabeth Charpy DC, Document 1 pp.1-2)

Gesù, Maria,

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Oggi, 23 agosto 1617, le signore sotto menzionate si sono associate caritatevolmente per assistere i poveri infermi di questa città di Chatillon, a turno, avendo deciso di comune accordo che una di loro si faccia carico, per un giorno intero, di tutti quelli che ne abbiano fatto richiesta e abbia cura di prestare loro aiuto. Si propongono due obiettivi: aiutare il corpo e l’anima; il corpo fornendo alimenti e cure e l’anima disponendo a una buona morte coloro che sono prossimi alla fine e aiutando a vivere cristianamente coloro che guariscono.

Dato che la Madre di Dio è invocata e scelta come patrona per le cose importanti, e affinché tutto risulti e si realizzi per la gloria del buon Gesù, suo Figlio, le dame la assumono come patrona e protettrice dell’opera e le chiedono umilmente di proteggerle in modo speciale, così come lo chiedono a San Martino e a sant’Andrea, veri esempi di Carità e patroni di Chatillon. Cominceranno, con l’aiuto di Dio, a lavorare in questa buona opera domani, giorno della festa di san Bartolomeo, secondo l’ordine in cui sono iscritte.

In primo luogo la Signora del Castello, al suo turno. La signorina de Brie, al suo. La Signora Filiberta, sposa del Signor de les Hugonières. Benita, la figlia del Signor Ennemóndo Prost. La Signora Dionisia Beynier, sposa del Signor Claudio Bouchour. Una delle figlie della Signora Perra. La Signora Coleta. Ed infine la Signorina de la Chassaigne.

Dopo di lei la Signora del Castello comincerà di nuovo il servizio per un altro turno e così le altre, alternandosi secondo l’ordine stabilito e tenendo in conto che, quando una non può, per giuste ragioni, dedicarsi a questa santa opera al suo turno, lo dirà il giorno precedente e avvertirà della sua impossibilità quella che viene dopo, in modo che la sostituisca e si faccia carico del servizio dei poveri in quel giorno; essa non si rifiuterà di farlo, se può, e così sarà libera il giorno che le corrisponderebbe secondo l’ordine stabilito.

E’ necessario chiedere al buon Gesù che l’ordine stabilito si mantenga e che ricolmi di benedizioni divine tutte quelle e quelli che lavorano con le loro mani o contribuiscono con i loro beni affinché si mantenga; sicuramente Egli lo farà, perché Egli stesso ce lo assicura con le sue parole; nel terribile giorno del giudizio, quando sentiremo la sua voce, essa dolce e benevola per quelli che aiutano i poveri: venite benedetti dal Padre mio e possedete il regno che vi ha preparato fin dall’inizio del mondo Al contrario, quelli che non se ne sono preoccupati saranno scacciati da Lui con parole dure e terribili: Maledetti, allontanatevi da me, andate nel fuoco eterno che è preparato per il diavolo e i suoi angeli.

A Dio Padre, Figlio e Spirito Santo ogni onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *